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    lunedì 1 agosto 2011

    Vasco Rossi "Vivere o Niente"

    (2011; Genere: Pop?)

    Rimango shockata nel leggere recensioni positive riguardanti l'ultimo Album di Vasco Rossi, "Vivere o Niente". Anche una testata rispettabile come "Panorama", sviolina in questo modo il Blasco: "E' un illuminato. Un profeta popolare senza metri di confronto. Inimitabile."
    Sarà.
    Ma il Singolo della riscossa, quello che anticipa l'intero disco e che dovrebbe, quindi, darne un'idea complessiva, è pessimo. "Eh già", l'avrete sentito tutti. Recita così: "eh già/ sembrava la fine del mondo/ ma sono ancora qua/ci vuole abilità/eh, già/il freddo quando arriva poi va via/il tempo di inventarsi un’altra diavoleria". Non solo autocelebrativo, ma anche tremendamente infantile. Per non parlare del "più su più giù/più su più giù" ripetuto sul finale fino allo spasimo.
    Ma andiamo con ordine: il disco parte con "Vivere non è facile", ballata che sembra fatta apposta per strappare lacrime facili a 15enni, ragazzine invasate alla ricerca della propria identità e fan secolari di Rossi, tramite parole di saggezza quali: "il fatto più strano e illogico/è che nonostante che lo so/continuo a fare debiti con me". Una canzone composta da due strofe di a malapena tre righe, con chorus e pre-ritornello che si ripetono, sempre uguali, in tutto sei volte nel corso del brano. I fans gridano al "Capolavoro". Ma la rassegna delle banalità prosegue alla grande con "Starò meglio di così", che passa inosservata, cosa che non si può dire, invece, della successiva "Prendi la strada". Il perché è presto detto: il brano, oltre a ricordare il Ligabue cantilenante e pseudo-filosofico di certi brani, è un autentico plagio di "Amori" di Renato Zero. E che non si incominci con le solite, ridicole scuse mistificatrici quali: "le note sono 7, è normale che qualche canzone si somigli", perché questo è molto più di un plagio: i due brani risultano identici. E non c'è bisogno di un ascolto approfondito per accorgersene; basterebbero già le note introduttive. Ma a quanto pare Vasco, non pago, decide di inserire un altro plagio nel suo ultimo cd , per non farsi mancare niente. Mi pare giusto. Non a caso, infatti, il secondo singolo, "Manifesto Futurista della nuova Umanità", lascerebbe ben sperare, grazie a una bella musicalità. Lo stesso non si può dire del Videoclip, che riduce il Movimento Futurista a infima banalità, decadente stereotipo. Tornando al brano, ovviamente c'è la magagna, e risiede nel fatto che esso riprende esplicitamente un'altra canzone, "Holiday" dei Green Day. Cosa hanno a che fare i Green Day con Vasco Rossi? Lo stesso ha da poco asserito che il gruppo è tra i suoi preferiti, oltre gli U2, dunque non sorprendetevi. Ma la chitarra nel ritornello della canzone di Vasco fuga ogni dubbio: identica all'assolo di "Holiday". Intanto su Facebook il gruppo "Movimento Anti Vaschista della Nuova Umanità" ha raggiunto quota 2500 iscritti.
    Viene da chiedersi come mai allora così tanta gente ascolta e sostiene un residuo stagnante della musica italiana che non ha più niente da dire. Poi penso al fatto che in questi ultimi anni c'è stato il boom Lady Gaga in tutto il mondo, penso che "Danza Kuduro" viene presa seriamente e considerata a tutti gli effetti una canzone, penso che qualcuno ha il coraggio di pensare che Emma Marrone sia la nuova Janis Joplin (beccandosi i dovuti insulti del caso). E allora non mi stupisco più. Basta leggere i commenti alle canzoni del Blasco su You Tube per capire cosa ne pensano i fans. La frase più gettonata, oltre a insulti d'ogni tipo e accuse di ignoranza rivolte verso chi dissente dalla Vasco-mania, è: "Vasco sei un poeta!". Un "poeta" che dopo 30 anni da pseudo-rocker dall'aria vissuta, semina ancora le solite frasi fatti quali "la vita è dura" "col tempo tutto arriverà" "non ascoltare la gente" e istruisce gli italiani con le sue nozioni di scienza e filosofia, di cui riporterò solo questo assunto: "guarda su, c'è anche il sole, non si muove".

    Ho letto addirittura testuale commento da parte di un fan: "il miglior poeta-cantante italiano post De Andrè". Pura blasfemia, è chiaro. Come dimostrano brani come "Non sei quella che eri" e "Sei pazza di me", solite canzonette vaschiane, da urlare ai concerti, e la noiosissima e lagnosa "Stammi vicino". Non esattamente "Don Raffaè", "Bocca di Rosa" e "Dolcenera"!
    Unico episodio positivo del disco è proprio la title-track, "Vivere o Niente", che brilla di personalità propria e di un'intensità che manca al disco nel complesso. La firma del brano infatti non è di Vasco Rossi bensì di Tiziano Ferro. Ma il pezzo forte sarebbe dovuto essere "L'aquilone", brano che si snoda tra infiniti "eeeehhhh", un iniziale parlato uguale a quello contenuto in "Bambolina e Barracuda" del compare Ligabue e autocitazioni alla Lady Gaga ("Vado al massimo, vado in Messico, vado a gonfie vele"). Insomma, nonostante le buone intenzioni, ennesimo tentativo fallito.
    Di "Maledetta Ragione" sarebbe meglio non parlare. Soprattutto a causa della ghost-track "Mary Louise", una terribile imitazione dei ritmi Rock'n'Roll. Piacevole quanto una decina di unghie striscianti su una lavagna.

    Un disco banale, cantato male (come sempre d'altronde), contenente testi da scuola elementare, plagi, idee inesistenti... Cos'altro aggiungere? Ah sì, i più sentiti complimenti a chitarristi e arrangiatori, che hanno svolto il solito lavoro ineccepibile. Hanno un gran coraggio a sprecare il loro talento in simili "lavori". Le famose "perle ai porci".

    Raising Girl consiglia l'ascolto di: "Vivere o Niente"

    "Vivere o Niente", Vasco Rossi: 3.5

    Artisti simili a Vasco Rossi: Luciano Ligabue, Gianluca Grignani.

    6 commenti:

    1. Un recensione graffiante "quanto una decina di unghie striscianti su una lavagna".

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    2. Finalmente una recensione perfetta, per un album decisamente scadente... :S

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    3. Allora, concordo pienamente sul fatto che la tua recensione sia proprio "graffiante quanto una decina di unghie striscianti su una lavagna". Partiamo subito dicendo che a me piace molto Vasco Rossi ... ma non questo cd. Questo cd è una specie di album scritto per far capire che Vasco è ancora qui con noi quando, in verità, se ne sta andando, in tutti i sensi. Fan, guardate in faccia la realtà, pensate che questo Vasco sia lo stesso Vasco che ha scritto Stupido Hotel? Che ha scritto Vivere? Buoni o cattivi? No, non è lui. Questo è un vecchio che non vuole capire che deve essere felice di quello che ha ottenuto fino ad adesso, che non è per niente poco.
      Ok, ho detto la mia.
      Ciao!!!

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      1. Ehm...non è che prima facesse tutto 'sto gran che eh... ha fatto poca, pochissima roba appena decente agli inizi e una tonnellata di merda poi. Davvero tanta.

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    4. Be' guarda, io non riesco a capacitarmi di come possa essere tanto venerato. Parlo soprattutto della generazione dei trentenni che lo portano a modello, quando stiamo parlando di un uomo miserabile e di un cantante che non riesco a definire tale, né a inizio carriera, tantomeno adesso.

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