Questo blog si occupa semplicemente di Musica. Qui troverete tante recensioni e news sugli album usciti da poco, quelli che hanno fatto la storia...e di quelli che non l'hanno fatta! Sulla colonna a sinistra, potete condividere il Blog su Facebook o Twitter; è presente, inoltre, un lettore mp3 grazie al quale potete ascoltare un po' di Classic Rock, e l'archivio con tutte le recensioni realizzate fino ad ora! Sulla colonna di destra gli articoli sono divisi per Artisti e generi musicali e sono inoltre segnalati tutti i post più popolari del Blog! E' possibile lasciare commenti ai post e votare agli eventuali sondaggi anche senza avere un account.

Seguimi anche su Facebook alla pagina "Crazy Diamond Music" e su "Blur & Brit Pop" e "Joy Division, Heart and Soul."!
Passa anche sul NUOVO SITO di Crazy Diamond Music:
http://crazydiamondmusic.altervista.org/blog/

Buona Musica a tutti :)

  • HOME
  • PROFILO
  • ROCK
  • POP
  • COSTUME
  • BOWIE & GLAM
  • NEWS

    mercoledì 29 giugno 2011

    "Il sorprendente album d'esordio de I Cani", I Cani


    (2011; Genere: Elettro-Pop, Synth-Pop)

    Loro si descrivono come "l'ennesimo gruppo pop romano". Ed effettivamente lo sono. Hanno appena pubblicato questo loro lavoro d'esordio, ma sono già in parecchi a parlarne, forse troppi. Addirittura si dice che sia "l'album italiano dell'anno". Non so in realtà per quale motivo siano così chiacchierati, non credo si tratti di un fattore musicale. Avrà incuriosito la scelta dell'anonimato, sicuramente apprezzabile in questo mercato discografico dove conta più apparire che essere: "troppe band, troppi servizi fotografici, troppe facce", dicono loro.
    "Il sorprendente album d'esordio de I Cani" è un racconto underground della società odierna, tessuto su una base musicale Elettro-Pop molto catchy; si va così dalla trascinante "Hipsteria", in cui ho l'impressione che sia talmente radio-frendly con quel ritmo incalzante, da dimenticarci delle parole ("Tu fumavi ed ostentavi una malinconia che male si intonava coi tuoi leggings fluorescenti. Le Lomo. Le Polaroid. L'immagine di sé che mette ansia. Le finte ansie"), fino ad arrivare a "Velleità", le cui uniche cose da annotare sono un assolo carino sul finale e la cadenza vocale che ricorda parecchio quella di Max Gazzè.

    In realtà I Cani arrivano tardi. Arrivano su un territorio che è già stato scoperto, sperimentato e approfondito da molti altri gruppi prima di loro. Qua in Italia da Subsonica e Baustelle, che hanno fatto decisamente meglio però. Basti pensare proprio all'album d'esordio di questi ultimi, "Sussidiario illustrato della Giovinezza", che fu sì registrato in condizioni poco agevoli, ma che già denota una sensibilità artistica, vocale e musicale raffinata e matura. Mentre ne I Cani sembra ci sia una volontà di ostentare eleganza che si tramuta poi in maccheronica goffaggine. O sarà quella mania (per la quale ringraziamo Vasco Brondi) che va ormai da un po', di assurgere, nei testi delle canzoni e nei romanzi, ogni minima banalità quotidiana a grande fonte di ispirazione. Ma questa è ormai una cosa che non ispira più. E che alle lunghe annoia, svilendo anche quel poco di buono che si potrebbe invece cercare tra le parole de "I pariolini di 18 anni", acido racconto della gioventù liceale, vista ormai come un qualcosa che appartiene al passato ma capace di suscitare una strana e intima mestizia: "ed io che sto a guardare e rido, di che rido? Io che di nascosto vivo, io non vivo che di nascosto. E ho un po' d'anni in più ma non so che cosa invidio".
    L'unica canzone che spicca in quanto a personalità è certamente "Perdona e Dimentica", in cui I Cani si scagliano anche contro Saviano, Santoro e gli pseudo-credenti: "La camorra è terribile e Saviano è terribile, ma quello che hai fatto è ben più terribile, lo sai. La guerra è orribile e Santoro è orribile, ma quello che hai fatto non è perdonabile, né qui né nel regno dei cieli a cui dici di credere." Questo perché il gruppo ritiene che la Sinistra Italiana sbagli nel farsi rappresentare, a livello popolare, da certi personaggi e dall'appeal che gli stessi suscitano, anziché farsi portavoce di idee ben definite. Hanno le idee chiare i ragazzi, e sono svegli ed ironici. Ma allora ci si aspetta di più da loro. Da loro che intitolano una canzone "Wes Anderson" e di Wes Anderson non c'è niente. Solo un ritmo fastidioso e martellante, oltre che decisamente banale. Peggio degli ultimi Subsonica. E ho detto tutto.

    E' vero, è solo un album d'esordio. E' vero, non sono proprio da buttare e qualcosa di carino lo si può ascoltare (non male "Il pranzo di Santo Stefano"). Ma siamo proprio sicuri che in Italia non ci sia niente di meglio? E, soprattutto, siamo proprio sicuri di averne davvero bisogno?

    Raising Girl consiglia l'ascolto di: "I Pariolini di 18 anni"

    "Il sorprendente album d'esordio de I Cani", I Cani: 5.5

    Articoli Correlati: "Il Pianto" (Blind Fool Love)
    Artisti simili a I Cani: Subsonica, Dente, Le Luci della Centrale Elettrica, Brunori Sas, Baustelle.

    "Every Teardrop Is A Waterfall" VIDEO UFFICIALE Coldplay

    Avevamo già parlato del nuovo singolo dei Coldplay, "Every Teardrop is a Waterfall".
    Ora è appena stato rilasciato il Video Clip ufficiale della canzone, coloratissimo e perfetto per l'estate. E voi che ne pensate?
    Ve lo propongo qua su Crazy Diamond Music Blog:
    Testo della Canzone:
    I turn the music up, I got my records on
    I shut the world outside until the lights come on
    Maybe the streets alight, maybe the trees are gone
    I feel my heart start beating to my favorite song

    And all the kids they dance, all the kids dance all night
    Until Monday morning feels another life
    I turn the music up
    I’m on a roll this time
    And heaven is in sight

    I turn the music up, I got my records on
    From underneath a rubble, I sing a rebel song
    Don’t want to see another generation drop
    I’d rather be in a coma than in a full stop

    Maybe I’m in the black, maybe I’m on my knees
    Maybe I’m in the gap between the two trapezes
    But my heart is beating and my pulses start
    Cathedrals in my heart

    And we saw oh this light I swear you, emerge blinking into
    To tell me it’s alright
    As we soar walls, every siren is a symphony
    And every tear’s a waterfall
    Is a waterfall, Oh
    Is a waterfall, Oh, Oh, Oh
    Is a waterfall
    Every tear is a waterfall
    Oh, Oh, Oh

    So you can hurt, hurt me bad
    But I’ll still raise the flag

    Oh,
    It was a wa, wa, wa, wa, waterfall
    A wa, wa, wa, wa, waterfall

    Every tear
    Every tear
    Every teardrop is a waterfall

    Every tear
    Every tear
    Every teardrop is a waterfall


lunedì 27 giugno 2011

"Danza Kuduro" e il fenomeno dei "tormentoni"


Tormentoni: il segreto del successo?
"Danza Kuduro" è la solita canzone estiva, inutile, basata sull'intramontabile (ahimè!) ritmo latineggiante che tira parecchio soprattutto in estate, con video e testo alla "guardate quanto so' figo con tutti 'sti culi attorno!". Gli autori di quello che sarà certamente uno dei tormentoni trainanti dell'Estate 2011 sono Don Omar e Lucenzo. E da dove spuntano questi qua, vi chiederete voi? E io che ne so, vi rispondo. E' solo un tormentone estivo, l'ennesimo; ci si ricorda il motivetto insulso e martellante della canzone, non chi l'ha scritta o chi la canta. Anche perché costoro molto probabilmente spariranno dalla circolazione dopo aver guadagnato una barca di soldi in una sola estate come One Hit Wonder, o rispunteranno la prossima, allungando la lista dei "ho spopolato con una canzone, così ogni estate la ripropongo cambiando le parole. E mi mantengo ricco!". Però ho letto che questo pezzo è la colonna di "Fast and Furios 5". Roba "in" insomma.

"Danza Kuduro" ha tutte le carte in regola per replicare il successo ottenuto l'anno scorso da "Waka Waka", ma magari al tormentone di Shakira possiamo riconoscere l'attenuante di aver fatto in qualche modo da collante ballabile tra persone che vivono da un capo all'altro del pianeta. Se siamo buoni. O buonisti, che è il termine più giusto credo.
Ma tecnicamente, cos'è un tormentone? Un tormentone, estivo o non, altro non è che una canzone orecchiabile e di facile ascolto, che rimane impressa anche se non la si ascolta attivamente. E', per questo motivo, usata e sfruttata da radio, pubblicità, programmi tv ecc, diventando ancora più perentoria e ossessiva. Si può dire che un tormentone è anche, in qualche modo, specchio della società. O perlomeno, di una parte di essa, di quella più effimera.

Potremmo dire che il tormentone è il corrispettivo televisivo di una "fiction per le famiglie"; inizi a vederla, vai in bagno, ti fai una doccia in tutta calma e quando ritorni davanti al televisore, ci vogliono pochi secondi per capire cos'è successo: tanto è sempre la solita solfa.
Per capire qual è il segreto del successo di un tormentone doc ho analizzato musicalmente proprio "Danza Kuduro"; le parole sono terribili, ma si tratta di un tormentone, per di più internazionale, quindi le parole a che servono? Sono da sfigati. Lasciamole ai Radiohead le parole. Ah già, i seguaci dei tormentoni (sì, esistono!) solitamente hanno visioni, musicali e non, decisamente ristrette. E non sono neanche a conoscenza dell'esistenza di Tom Yorke. Dicevamo. Allora, "Danza Kuduro" inizia con una brevissima intro dance e parlata, durata di pochissimi secondi, e subito ci immerge nel ritornello. Che, da subito, ripete due volte. Poi abbiamo due strofe veloci, sempre sulla stessa base musicale, ritmicamente molto lineare, uno stacco, vari e immancabili "oi" "oi". Di nuovo il ritornello ripetuto due volte, stacco, gli "oi" "oi" e ancora il ritornello x2. La canzone apre e chiude col refrain quindi, che viene ripetuto, in poco più di tre minuti, ben 7 volte. Se non ti entra in testa anche dopo un solo ascolto, o sei cretino. O hai problemi di memoria.

Ma forse non dovremmo prendercela tanto. In fondo i tormentoni ci sono sempre stati. Come dimenticare negli anni '60 Edoardo Vianello e le sue varie "Abbronzatissima" (ripresa poi in versione rap da Brusco negli anni 2000 e diventata anch'essa un tormentone), la terribile "Guarda come dondolo" ecc. Non voglio fare quindi un discorso del tipo "le canzoni vecchie sono belle, le nuove fanno schifo", sarebbe anacronistico e poco credibile, anche perché è innegabile che esistano tormentoni belli. Un esempio straniero e uno italiano: "Heroes" di David Bowie e "Donne" di Zucchero. Anche questi, a modo loro, sono state tormentoni. Ma stiamo già su un altro livello. Eppure anche a distanza di parecchi anni, tutti se le ricordano ancora. Altri esempi più recenti? "Left Outside Alone" di Anastacia, "Feel" di Robbie Williams (questo era un tormentone invernale!), "Just Feel Better" con la voce straordinaria di Steven Tyler e la chitarra di Santana che non ha certo bisogno di presentazioni. E ancora l'unica canzone carina dei BEP, "Where's the Love", l'esordio al grande pubblico degli Evanescence con "Bring me to Life" e la dolcezza di Dido in "White Flag". Ed io, che sono una grandissima fan dei RHCP, non posso non ricordare che fin da prima che io nascessi, hanno infilato degli ottimi "tormentoni", attraversando generi e decenni musicali come pochi altri, da "Give it Away" a "Scar Tissue", da "By the Way" a "Dani California".

E in Italia? Be', nel '97 sono approdati i Lunapop con la fresca e spensierata "5o Special" e con un solo album ("Squerez?") hanno piazzato ben sei canzoni in classifica e nella mente degli italiani. Talvolta persino nei cuori. Anche gli Articolo 31, capitanati da JAx, non sono stati da meno; basti citare "Domani smetto" e "La mia ragazza mena". Mi sembra giusto annotare anche la bellissima voce di Mango che, con "La Rondine" (2002), aveva decisamente fatto centro.

Fenomeno a suo modo multiforme ma semplice. Spesso e volentieri catastrofe per l'umanità e per la buona musica, bisogna dirlo.
Ma ora non fate i moralisti e dite che vi è venuta voglia di ascoltare "Girlfriend" di Avril Lavigne o di muovervi un po' con "La Canzone del Capitano"!

...Ah, stavate già ballando "Aserejè" in salotto, capisco.


sabato 25 giugno 2011

NIRVANA Ristampa Deluxe Nevermind


Quando si parla di band diventate leggenda grazie anzitutto al carisma e alla morte tragica del proprio leader (es.Queen, The Doors), le uscite discografiche post-scioglimento diventano infinite e talvolta fastidiose. Ma commercialmente fruttuose. Una tantum però possono rivelarsi parecchio interessanti, perché no. E' il caso del cofanetto deluxe di "Nevermind" (Nirvana, 1991) che uscirà il 19 settembre, vent'anni dopo la pubblicazione del disco, sempre attualissimo e di gran rilievo per la storia del Rock e degli anni '90.
La notizia interessante risiede nel fatto che il cofanetto sarà composto da quattro cd e un dvd live della band, più materiale inedito, remix, bside e rare registrazioni dal vivo, tra cui un live alla BBC.
Insomma una vera manna per gli appassionati di Kurt Cobain e soci.


mercoledì 22 giugno 2011

Gianna Nannini, "Io e Te"


(2011, Genere: Pop-Rock)

Eviterò di soffermarmi sulla copertina col pancione e sulla strumentalizzazione che ne è stata fatta. Parlerò solo di musica. Solo di "Io e Te", ultimo album della rockeuse italiana per eccellenza, Gianna Nannini. Siamo al diciassettesimo lavoro della Nannini, trainato dai singoli "Ogni Tanto" e "Ti voglio tanto bene", i quali dimostrano che la verve della nostra è in rapida discesa. Anche se i più si sforzano di dire il contrario. Hanno collaborato alla stesura dei testi, com'è frequente, Pacifico e Isabella Santacroce, la quale ha scritto interamente il brano "Com'era": probabilmente l'unica canzone, tra gli inediti del disco, che vale la pena ascoltare fino in fondo, grazie alla sua ritmica interessante, ai limiti della disperazione, e al songwriting particolare. Inoltre qua, finalmente la Nannini, oramai troppo impegnata ad ostentare un potente graffiato, spinoso e quasi urticante, scopre una voce più morbida e sincera, sia sulle note alte che su quelle basse. Piacevole anche l'arrangiamento realizzato con gli archi. In realtà, tutto l'album gode di pregiati arrangiamenti ma né questo né il saper cantare bastano per realizzare un buon disco.
Andando ad analizzare gli altri pezzi, "I wanna die for You" è priva di svincoli musicali sostanziali. Ritornello ossessivo e sonorità pretenziosamente dark ma che in realtà la musica italiana ha già sentito milioni di volte. Seguono la midtempo "Dimentica", la cui composizione reca con sé qualcosa di più accattivante, e "Perché". Per questo cd si arriva a parlare addirittura di "poesie", ma mi sembra il caso di ridimensionare la cosa: si tratta semplicemente di testi tanto diretti quanto furbi. Niente che non si sia già sentito altrove. Ne è un esempio lampante proprio "Perché": "Perché il tuo cuore non è con me? Perché?" "E' così bello il tuo sorriso,/è così bello il tuo respiro e li difenderò,/perché non rimani sempre con me?". Per non parlare, poi, di "Mi Ami", il cui ritornello recita: "M'ami o non m'ami/m'ami o non m'ami/e se non m'ami io ti amerò". Gianna ha asserito che "Nella vita non è importante essere amati, ma amare". Sarà, ma ora si esagera!

Per fortuna arrivano "Perfetto" e "Rock 2" a riequilibrare un po' la situazione di generale mollezza priva di slanci che percorre la maggior parte del disco, per poi tornare sul tema della maternità, già affrontato col primo singolo, con un brano cantato quasi a cappella col solo supporto dell'orchestra: "Io e Te". Ma l'album è giunto alla fine e ci accompagna "Scusa!", inserita nei titoli di coda del film "Genitori e Figli" di Giovanni Veronesi e, soprattutto, una splendida cover rockeggiante dell'italianissima "Nel blu dipinto di blu", che tutti conoscono come "Volare"! Grandiosa anche la performance vocale della Nannini. Non è semplice re-interpretare una canzone così impressa nella mente e nel cuore di tutti gli italiani, ma il risultato è pregevole. L'episodio più felice di tutto questo "Io e Te", che complessivamente risulta molto orchestrale ma sottotono.

Raising Girl consiglia l'ascolto di: "Nel blu dipinto di blu"

"Io e Te", Gianna Nannini: 6

Articoli Correlati: "Casa 69" (Negramaro)
Artisti simili a Gianna Nannini: Irene Grandi.

"Forbes": U2 più ricchi del 2010


La rivista economica "Forbes" ha stilato la classifica dei dieci artisti a livello mondiale che hanno guadagnato di più nel 2010.
Al primo posto gli U2 con 195 milioni di dollari, seguiti a ruota dai Bon Jovi con 125. E la top 3 si conclude con Elton John e i suoi 100 milioni di dollari. Ma nella classifica compaiono anche molti giovani: il diciassette Justin Bieber, la signorina Germanotta alias Lady Gaga, il canadese Michael Bublè e i Black Eyed Peas.

Classifica Completa:

1) U2 - 195.000.000 di dollari
2) Bon Jovi - 125.000.000 di dollari
3) Elton John - 100.000.000 di dollari
4) Lady Gaga - 90.000.000 di dollari
5) Michael Buble - 70.000.000 di dollari
6) Paul McCartney - 67.000.000 di dollari
7) Black Eyed Peas - 61.000.000 di dollari
8) Eagles - 60.000.000 di dollari
9) Justin Bieber - 53.000.000 di dollari
10)Dave Mattews Band - 51.000.000 di dollari

I soldi non compreranno la felicità. Però...

lunedì 20 giugno 2011

Kymera, "Argento e Nuvole"


(2011; Genere: Pop Orchestrale, Etnic Pop, Sophisticated Pop)

Un viaggio nella spiritualità. Li abbiamo conosciuti tramite X-Factor, ma Davide e Simone si esibivano nella loro regione (Aosta) già nel 2007-2008 con spettacoli teatrali, creativi e davvero ben realizzati. Tant'è che "Argento e Nuvole" era già stato pubblicato nel 2008 ma tolto dal mercato in occasione della partecipazione al programma, e poi rimesso in vendita su I-Tunes l'11 febbraio di quest'anno. E' un lavoro in cui a prevalere è una grande armonia spirituale e onirica, unita sapientemente alle personalità musicali istrioniche e ispirate dei due.
Dopo "Atlantide", la canzone scritta per loro da Enrico Ruggeri per la finale di X-Factor, i Kymera non abbandonano l'amore per universi e luoghi inesplorati e fatati, anzi. Basti ascoltare l'etnica "Oasi (suadenti)", proveniente direttamente dal deserto, o "Eden", primo singolo estratto dall'album, che riempie la testa con un ritornello compulsivo e immagini eufoniche: "cresce, lontano dal presente,/ un angolo di mondo che ignora le città/ Eden, arcano paradiso". E' Simone l'autore di questi testi sognanti e il compositore delle melodie, mentre Davide si occupa degli arrangiamenti strumentali e vocali.
Ci sono ottimi pezzi in questo "Argento e Nuvole" e mi piacerebbe segnalare, ad esempio, "Come la Fenice", che si avvale di una sonorità irresistibile, ed è un vero e proprio inno alla Musica: "Musica che danza/ e si spande sulle spalle del vento/ Musica che viaggia con ali di fenice nell'immensità/ supera i confini del tempo/ verso i cuori di tutte le età/ per donare un sorso di pace/come un'oasi di felicità./ Canto del deserto, tingi il cielo aperto". Il loro è un tipo di musica inusuale, per lo meno ai nostri giorni qua in Italia: fondamentalmente non è altro che Pop. Ma bastano pochi ascolti per capire che si tratta di un progetto molto ambizioso e curato: infatti i due uniscono sonorità orchestrali, etniche ed elettroniche in un unicuum decisamente raffinato. Le voci sono tecnicamente perfette, sia quella acuta e femminea di Simone, sia quella calda e suadente di Davide. Insieme si completano dando vita a un intreccio vocale emozionante, disteso su un tappeto sonoro disegnato con incommensurabile eleganza.
Altri bei brani sono l'esoterica "Custode dei Sogni", l'enfatica "Se Venere vorrà" (e anche qui forti i richiami etnici), e la criptica, magnetica e insieme enigmatica "Dove il Sole non c'è", curiosa per il ritmo quasi Dubstep nelle strofe.
Insomma, stile e genere dei Kymera sono sicuramente di nicchia, ma sarebbe un bene che anche questo genere di Musica venisse trasmesso in radio ogni tanto, si vedesse in tv...per iniziare a diffondere un nuovo modo di intendere la musica Pop, non per forza facilona e grossolana come quella di cui ci stanno infarcendo la testa.

Raising Girl consiglia l'ascolto di: "Eden"

"Argento e Nuvole", Kymera: 7.5

Articoli Correlati: "Vivo Sospesa" (Nathalie)
Artisti simili a Kymera: Yavanna.

sabato 18 giugno 2011

Ben Harper, "Give Till It's Gone"


(2011, Genere: Rock)

Rock in camicia. Era nell'aria da un po' e ora, finalmente, il ritorno dell'eclettico californiano. Era dal 2006 che Ben Harper non si chiudeva nella sala registrazioni da solo, senza band di supporto; stavolta, ha ammesso, ne sentiva il bisogno. Così, nel maggio 2011, "Give Till It's Gone" vede la luce: 11 tracce che spaziano tra Rock, Soul Rock e Pop Rock, come il brano di apertura e il primo singolo italiano, "Don't Give Up on Me Now", che risente certamente dell'influenza di Tom Petty.
Come primo singolo internazionale è stata scelta, invece, "Rock'n Roll is Free", scanzonata e ripetitiva. Debitrice per ammissione dello stesso Harper, alla celebre "Rockin' in the free World" del canadese Neil Joung, ma priva dello stesso spessore musicale e comunicativo. Più che altro sembrerebbe rimandare ai R.E.M. più attempati. Ma si prosegue, tra ballate suggestive e capaci di creare atmosfere: la malinconica "I will no broken", ricca di riferimenti al Rock anni '70, e la midtempo "Feel love", per poi andare ad accarezzare l'Hard Rock con "Clearly Severely".
Questa prima parte del disco è piuttosto ordinaria e scorre via senza destare particolare entusiasmo; nella seconda metà, invece, qualcosa si smuove. Saranno le collaborazioni, forse: per la psichedelica "Spilling Faith" e la sua coda, nata da una jam improvvisata, "Get there from Here", la guess star in questione è Ringo Starr che, oltre a suonare, è co-autore. Ma uno dei pezzi migliori del disco è proprio là, dietro l'angolo, e si intitola "Pray that our Love sees the Dawn", cantata insieme a Jackson Browne. Le due voci danno l'impressione di non essere affatto assimilabili, ma l'effetto finale è di grande effetto, soft e brillante. Inquieta nella sua malinconia. Finalmente una canzone che, per quanto morbida e vellutata come genere e atmosfere, risulta pienamente genuina, sincera, minimalista, senza angoli smussati. Languida come poche, svenevole mai.
Dopo questa splendida ballata, preparatevi a saltare con "Waiting for a Sign" e "Dirty Little Lover". La prima ci riporta indietro nel tempo al Ben Harper Old Style: ottimo pezzo Blues-Rock che profuma di vintage. Una linea di basso perforante e un bellissimo coro sul finale che impreziosisce tutto il pezzo. L'altro brano sembrerebbe essere quasi un omaggio ai Led Zeppelin.
Ed è proprio qua il limite del disco: Ben Harper non suonerà mai niente che si possa definire "brutto" o "insignificante" perché è un grande professionista e anche nei momenti di minore ispirazione non gli si può non riconoscere tanto mestiere. Ma questo disco ha troppi momenti che sanno di già sentito, i riferimenti sono tanti, troppi. Led Zeppelin, Peter Gabriel, Tom Petty...e alla fine l'originalità viene a mancare. E' un peccato per questo suo decimo album che comunque si fa piacevolmente ascoltare. E anche il pezzo conclusivo lo dimostra, "Do it for you do it for us". Immerso in sonorità lancinanti, Ben passa da un registro vocale all'altro. Sanguina, viscerale e poco ortodosso. Prima sussurra, poi urla, stridente e liberatorio.

Raising Girl Consiglia l'ascolto di: "Waiting for a sign"

"Give Till It's Gone", Ben Harper: 7

Artisti simili a Ben Harper: Jack Johnson.

venerdì 17 giugno 2011

RHCP in Italia 2011


Confermate le tappe del tour europeo dei Peppers. Udite udite, a fine anno due tappe italiane! Il 10 dicembre al Palaolimpico di Torino e l'11 dicembre al Forum di Milano.
Tra le altre date europee, Spagna, Germania, Svezia, Francia, Olanda, Danimarca, Austria e Svizzera.
L'esaltante notizia arriva direttamente dal sito ufficiale della band.

giovedì 16 giugno 2011

Metallica nuovo album con Lou Reed!


Sapevamo che i Metallica fossero al lavoro su un album "non 100% Metallica" ma non sapevamo ancora di cosa si trattasse. Oggi la notizia arriva direttamente dal sito ufficiale della band:


"Qualche mese fa Kirk si era lasciato sfuggire che stavamo lavorando ad un progetto 'non 100% Metallica'. All'epoca Kirk aveva anticipato un po' troppo i tempi (lo abbiamo punito una serie di flessioni!), adesso siamo più che orgogliosi di annunciare che abbiamo appena finito di registrare un album in collaborazione con il leggendario Lou Reed.

Fin da quando abbiamo avuto il piacere di suonare con Lou al 25esimo anniversario della Rock And Roll Hall Of Fame al Madison Square Garden (nell'ottobre 2009), ci stuzzicava l'idea di registrare qualcosa con lui. Chi vive nella San Francisco Bay Area avrà letto, magari su giornali di gossip, che Lou Reed era stato avvistato molte volte in zona, negli ultimi tempi: beh, Lou stava lavorando con noi nei nostri studios. In tempi record, in pochi mesi abbiamo registrato dieci canzoni - al momento non sappiamo ancora dirvi come potrete ascoltarle, ma non vedevamo l'ora di annunciare a tutti voi che le registrazioni sono finite settimana scorsa!

Un vero innovatore, e sicuramente uno dei musicisti più importanti nella storia della musica, il lavoro di Lou con i Velvet Underground e come solista, ha una qualità tale che viene riverito e rispettato da noi, e da tantissimi altri musicisti. Non vediamo l'ora di farvi ascoltare il disco, quindi aspettatevi aggiornamenti... ve li daremo non appena li avremo decisi!"


Quindi le canzoni sono pronte. Ma non si sa a quando l'uscita del disco. Sappiamo però che Lou Reed è un grande innovatore della musica Rock, indiscutibilmente uno dei migliori, oltre che un gran musicista: i suoi progetti sia coi Velvet Underground (una delle band più importanti della storia del Rock) sia da solista, si sono dimostrati sempre eclettici e interessanti. Che questo possa influenzare il lavoro di uno dei più amati gruppi Metal ma ormai in declino come i Metallica?

Vi aggiorneremo presto, intanto godetevi questa "Sweet Jane", suonata al 25esimo anniversario della Rock and Roll Hall of Fame.

Articoli Correlati: Metallica Migliore Band secondo "Kerrang!"

mercoledì 15 giugno 2011

"Stadium Arcadium", Red Hot Chili Peppers


(2006, Genere: Pop Rock, Hard Rock)

RedHot di un altro Pianeta. Dopo "By the Way", il loro lavoro più discusso e criticato. Uscito nel 2006, è un doppio album di 14 canzoni l'uno. Il primo disco è chiamato "Jupiter", l'altro "Mars", ma l'idea iniziale era addirittura di un triplo album.
Il nostro viaggio su Giove inizia col singolo anticipatore di tutto "Stadium Arcadium", cioè "Dani California" che segue il filone iniziato con "By the Way" (la canzone) riguardante Dani, la ragazza che canta "beneath the marquee", che ora è morta prematuramente dopo una vita di asprezze. Ma la canzone, diretta e coinvolgente, ha il valore aggiunto di un bellissimo video, molto curato, che ripercorre le tappe della storia del Rock coi Peppers intenti a imitare personaggi e movenze di svariati movimenti musicali e, di conseguenza, sociali e culturali: Rockabilly (Elvis Presley), Beat (Beatles), Psych (dovrebbero essere i Thin Lizzy), Funk (Parliament Funkadelic), Glam Rock (qua i riferimenti sono vari, David Bowie, The Stooges, Marc Bolan), Punk (Sex Pistols, The Misfits), Hair (The Poison), Grunge (Nirvana). Per quanto riguarda questi ultimi, quando nel video Anth, vestito da Kurt Cobain, canta, mimando il famoso unplugged Mtv dei Nirvana e dice "gone too fast" ("andato via troppo in fretta") è un chiaro riferimento alla morte di Cobain. E infatti poi si vede unCorsivoa candela che si spegne. Inoltre, l'assolo finale di John contiene una citazione a "Purple Haze" di Jimi Hendrix.
Dani lascia il posto alla dolcezza di "Snow (Hey Oh)". Una volta smesso di sentirla compulsivamente ovunque, dalle stazioni radio più improbabili ai tizi più improbabili, la si riesce finalmente ad apprezzare per ciò che è realmente: una bella ballata molto ben confezionata.
E' John Frusciante il protagonista indiscusso di SA: quasi ogni canzone contiene un bellissimo assolo di chitarra. Ma nel complesso c'è una buona armonia musicale tra gli strumenti, con Flea e Chad che dopo l'esperienza di BTW ritornano finalmente protagonisti; come si nota ascoltando brani come la bellissima "Warlocks" o "Tell me Baby", se vogliamo fare una capatina su Marte. Quest'ultima, nonostante il ritornello appiccicoso, è un ottimo pezzo slappato che si riaggancia al sound funky dei primi RedHot, come altri brani notevoli quali "Charlie" e la spassosa "Hump de Bump".

Se esiste un vero problema in quest'album, allora risiede nella voce troppo impostata di Kiedis. Troppo pulita, persino nei pezzi rappati e tendenti al Funk. Eppure si è sempre distinta per personalità, non certo per virtuosismo. A tal proposito, il nostro Tony riacquista punti carisma con "Wet Sand", che ruba alla bella "Stadium Arcadium" il primato di ballata più intensa ed emozionante. Un po' "Venice Queen" un po' "Under the Bridge", è lei il capolavoro dell'album. Il climax finale che va a intersecarsi nell'assolo del Fruscio è incantevole, mentre recita "You don't form in the wet sant, you don't form at all". Dedicata forse ad una figura eterea simile alla donna-angelo, che non lascia le impronte sulla sabbia bagnata. "I do".
Ottimo il Pop di "Slow Cheetah" e "Especially in Michigan" e l'hard Rock cadenzato di "She's only 18" e "Torture Me".

"Jupiter" è un buon disco; probabilmente sarebbe bastato aggiungergli qualche pezzo di "Mars" come "Tell me Baby", "Readymade", "Storm in a Teacup e "Death of a Martian" per realizzare un ottimo album, ricco ma non strabordante, seguendo le orme di BSSM, che pure era nato come doppio cd. E magari si sarebbe potuto sostituire "If", brano noiosetto sulla falsariga di "Porcelain" o "Animal Bar", con una "Whatever we want" ad esempio, serratissima bside di "Dani California"; probabilmente sarebbe stata un'ottima outsider. Ma il pianeta rosso, che in questo caso è molto meno interessante di Giove, ha anch'esso delle cartucce da sparare: si inizia col singolo "Desecration Smile", bella ballatona Pop dal retrogusto Country, e si passa attraverso la trascinante e potente "Readymade", uno dei pezzi migliori, la ritmata e piacevole "So much I", che sarebbe stato un ottimo singolo, e "Storm in a Teacup" che, per quanto non originale (immersa nel sound di OHM), è un pezzo fantastico. Ci sono poi passi falsi, come la banalotta "She looks to Me" che, insieme a "Make you feel better" non avrebbe sfigurato nel cd precedente. Per non parlare della plasticosa "Animal Bar", tra strofe ridicole (imbarazzanti gli "ah-ah-ah") e ritornello cazzuto, non trova la giusta dimensione. Anche se Anth qui dimostra una perfetta vocalità idonea al pezzo. Si sarebbe potuto fare di più, invece, con "21st Century" che accoglie un ottimo basso di Flea, ma avrebbe raggiunto l'apice con un cantato più sporco e potente, soprattutto nelle strofe. Sorvolando su "We believe", ci accingiamo alla conclusione di questo viaggio cosmico in compagnia dei Peperoncini, spaziando tra due pianeti così simili così diversi, con "Turn it Again" e il requiem finale intitolato "Death of a Martian", dalla composizione singolare ma apprezzabile.

Chiamateli venduti, commerciali...quello che volete. Ma questo "Stadium Arcadium" dimostra molte cose: il fatto che i RedHot, ormai quarantenni, abbiano ancora parecchio da raccontare; il fatto che se andassero meramente cercando altri soldi non scoppierebbero di canzoni come hanno dimostrato con questo album; o semplicemente il fatto che la Musica la sappiano fare. E se una volta il loro stile era più incisivo, più particolare, questo non significa che debbano trascorrere tutta la vita sbottando "True man don't kill coyotes" o inneggiando a "Party on your Pussy".

Questo è un album importante perché i Peperoncini hanno trovato la loro strada, tra "Californication" e "By the Way". Adesso aspettiamo "I'm with You".

Raising Girl consiglia l'ascolto di: "Wet Sand"

"Stadium Arcadium", Red Hot Chili Peppers: 7.5

Articoli Correlati: "I'm with You" (RHCP)
Artisti simili a RHCP: John Frusciante, Rage Against the Machine, Ataxia.

lunedì 13 giugno 2011

Rumer, "Seasons of my Soul"

(2010, Genere: Soul Pop, Sophisticated Pop)

Dopo Adele, sembra che un'altra cantante britannica sia pronta a calcare le scene e a scalare le classifiche. Anche se Sarah Joyce, in arte Rumer, appare più un'impegnata cantautrice d'altri tempi, timida e riservata, con un enorme bagaglio musicale e personale, che una star del pop radiofonico. Formatasi sulle note di Joni Mitchell e Aretha Franklin, la sua voce è delicata e sussurrata mentre spazia in un Soul-Pop molto jazzato di grande classicità ed eleganza. E a proposito di Aretha Franklin, proprio un suo singolo, "Aretha", è dedicato alla grande cantante. Brano che coniuga bene la soavità dello stile di Rumer con una melodia accattivante, e che nel Regno Unito pare abbiano apprezzato. Così come l'opener "Am I Forgiven?", pop quanto basta e sempre con gran classe. Ma la vera anima di Rumer si incontra nella morbidezza armoniosa di "Slow", che richiama alla mente paesaggi incantevoli sorvolati da nuvole soffici e tenui, evanescenti e rarefatte.
Le altre canzoni, scorrono così, fulgidamente, sfumandosi l'un l'altra, fino alla briosa "Saving Grace", che s'innalza senza mai graffiare, seguita dalle bellissime "Thankful" e "Healer".

Se saprà giocare le sue carte, la trentunenne potrebbe diventare la nuova Norah Jones; la sua voce è infatti già stata paragonata a quella di Carole King e Karen Carpenter, ma lei dice che si tratta di un "dono naturale" anche se, come sappiamo, "una bella voce non basta per essere una brava cantante. Io lo sono diventata con la pratica e l'esercizio. E ascoltando attentamente i migliori cantanti di sempre: studiando il loro modo di interpretare e di porgere la canzone, la loro capacità di esprimere quello che hanno nell'anima". Sicuramente Sarah ha fatto tesoro di quanto ascoltato, ma ha anche saputo tessere attorno alle sue canzoni testi limpidi e intimistici, in cui risiedono "elementi di verità" riguardanti la sua vita. A conferma di tutto questo, basti ascoltare la splendida ballata "Blackbird" o la conclusiva, cadenzata e dolcissima "Goodbye Girl". Tutti brani evocativi ma splendidi nella loro semplicità retrò. Ad ascoltarli viene da riflettere su quello che passano ogni mattina alla radio e sulla "musica" che la tv ci dà in pasto.

Raising Girl consiglia l'ascolto di: "Slow"

"Seasons of my Soul", Rumer: 7.5

Articoli Correlati: "0" (Damien Rice)
Artisti simili a Rumer: Adele.

"I'm With You" RHCP tracklist. Intervista Esclusiva Rolling Stone.


Proprio ieri è stata comunicata la tracklist ufficiale di "I'm With You", il nuovo album dei RedHot in uscita il 30 agosto. Eccola:
1. Monarchy of Roses
2. Factory of Faith
3. Brendan’s Death Song
4. Ethiopia
5. Annie Wants a Baby
6. Look Around
7. The Adventures of Rain Dance Maggie
8. Did I Let You Know
9. Goodbye Hooray
10. Happiness Loves Company
11. Police Station
12. Even You Brutus?
13. Meet Me at the Corner
14. Dance, Dance, Dance

Inoltre, Anthony Kiedis e Flea hanno rilasciato un'intervista a David Fricke di Rolling Stone, in cui si parla del nuovo assetto della band e, per l'appunto, del disco in uscita, il primo dopo anni senza John Frusciante alla chitarra, ormai diventato musicista di culto, per redhottiani e non solo. Sostituito dall'amico e collaboratore Josh Klinghoffer su cui Kiedis si esprime così: "a Josh non mancano gli argomenti necessari. La sua voce è stata dominante quanto quella degli altri nel disco". Nell'articolo di RS viene specificato che il nuovo arrivato ha contribuito alle tastiere e ai cori, oltre che alla fase di creazione dei pezzi.
Per quanto riguarda il primo singolo, "The Adventures of Rain Dance Maggie", in uscita il 18 luglio, ecco come viene descritto: "un giro hard pop sul classico funk dei RedHot, con un ritmo di basso strisciante ed un ritmo da marcetta nel ritornello che ricorda gli Stones a fine anni '70. "
Flea sembra essere al massimo della forma: oltre ad avere imparato a suonare e comporre con la tastiera, "ha provveduto in modo ricco e propulsivo in "I'm with You", il giusto mix di jam improvvisate, dettagli ben tessuti e riff furbi come nei classici album degli Stones, che ha ascoltato con religiosa metodicità".

"Mi accorgo di quando scriviamo cose mediocri e quando invece sono buone. Non vedo l'ora di uscire nel mondo per suonare il nuovo disco" conclude Kiedis.
E noi vi aspettiamo. A quanto pare all'uscita del disco seguirà un lunghissimo tour.

Per leggere l'intervista completa in italiano andate: qua!

martedì 7 giugno 2011

"I'm With You" è il titolo dell'ultimo disco dei Red Hot Chili Peppers


Per un attimo ci eravamo cascati! Avevamo creduto che il titolo del nuovo album dei Peppers fosse davvero l'impronunciabile "Dr Johnny Skinz’s disproportionately rambunctious polar express machine-head" cosa che detta da loro però non suonava così strana! E invece no...ieri arriva dal sito internet della band la smentita: il titolo del nuovo album sarà "I'm with You" e sembra che sarà anticipato dal singolo "The Adventures of Raindance Maggie", in circolazione nelle radio dal 18 luglio. Per il disco bisognerà aspettare, come previsto e come vi avevamo già detto (qua!) il 30 agosto.
Come i precedenti album sarà prodotto da Rick Rubin e vedrà per la prima volta alla chitarra Josh Klinghoffer, amico e collaboratore di John Frusciante, alla sua seconda uscita dalla band per continuare il suo progetto solista.
Intanto i Chili suoneranno a Osaka e a Tokio il 13 e il 14 agosto e a Rio de Janeiro il 24 settembre.
Forza Peperoncini, non stiamo più nella pelle!

PER LE ULTIMISSIME NEWS leggete qui! e rimanete in contatto con Crazy Diamond Music Blog! Aggiornamenti ogni giorno.

Per leggere la recensione di "I'm with You", clicca qua!

lunedì 6 giugno 2011

Vasco Rossi "Il Rock Italiano sono io"!


C'è chi dice No! Vasco Rossi le spara sempre grosse. Un po' come quando, qualche anno fa, gli chiesero cosa lo avesse spinto a fare finalmente un concerto in Calabria e lui rispose "Be' ogni tanto al cesso bisogna pure andare!". Con quella dichiarazione di pessimo gusto aveva certamente toccato il fondo. Ma, non pago, Rossi si fa intervistare da "Io Donna" proprio in questi giorni e si apre alla Gabanelli, parlando di figli, amore, droga...e musica. Alla domanda su chi sia il suo punto di riferimento, risponde in modo risoluto con Mick Jagger, leader dei mitici Rolling Stones. Il motivo però non concerne l'ambito musicale, ma solo il modus vivendi di Jagger: "per me è un punto di riferimento importante, ho cercato di fare tutto alla sua maniera. Quando ho sentito dire che lui aveva smesso di drogarsi e aveva iniziato a correre, ho cominciato a correre anche io". Be', che altro aggiungere allo spessore di queste eloquenti parole? Ah sì, un'altra sua dichiarazione contenuta nella stessa intervista:

"E oggi i più grandi di tutti sono gli U2, poi ci sono i Green Day... Però il Rock italiano sono io! Il resto è bagarre!"

Con la solita intensa modestia che lo contraddistingue, il tanto acclamato Vasco nazionale si autoproclama miglior Rocker italiano, addirittura al pari di un gruppo storico, importante e internazionale come gli U2! Be', vorrà dire che non avrà mai ascoltato gruppi strepitosi e carismatici come Afterhours e Verdena, per non parlare degli storici Litfiba; tre band tre pietre miliari del Rock all'italiana. E chissà, magari non avrà mai fatto caso all'esistenza di Baustelle, Teatro degli Orrori, Marlene Kuntz e Massimo Volume.
Né dei Subsonica che, prima di tuffarsi in una dimensione più pop, sono stati un gruppo Elettro-Rock molto amato. Mentre l'originalità, la creatività e l'ironia del Rock italiano ha indiscutibilmente i suoi massimi esponenti in Elio e le Storie Tese, ma anche gli Atroci si danno da fare in quella direzione. Per non parlare poi dell'ambito più propriamente Metal che esportiamo all'estero grazie a band quali Lacuna Coil, Rhapsody of Fire e Forgotten Tomb.
Ricordo inoltre che la scena Indie Rock italiana, per quanto il genere possa piacere o meno, è tra le più fruttuose al mondo.

Insomma Vasco, vai a ripassare la lezione e cerca ogni tanto di dire qualcosa di sensato. Questa non è trasgressione, la trasgressione è quella di Mick Jagger, che a quanto pare ti sta a cuore; la tua solo ignoranza e supponenza.

Per chi volesse leggere l'intervista completa (ahivoi!) la troverete qui!

venerdì 3 giugno 2011

System of a Down contro Berlusconi, Milano


Chi non conosce i System of a Down? Il loro stravagante Metal (più volte indicato come "Mainstream") ha iniziato ad accompagnarci nel 1994, per poi spegnersi dopo il loro ultimo album, "Hypnotize", del 2005. Ebbene, la tanto vociferata re-union dei SOAD è avvenuta proprio ieri, a Milano.
40mila persone in visibilio, anche se solo per 90 minuti di musica. Ma di grande musica. A dire il vero pare che il prezzo del biglietto (70 euro) fosse eccessivo per un concerto di così breve durata, per di più supportato da un impianto audio non dei migliori.
Ora, io al concerto non c'ero e i dettagli a riguardo potrete trovarli altrove, la cosa che mi interessa mettere in evidenza è che Serj, voce della band, ha speso un paio di minuti per asserire che gli italiani meritano più di Berlusconi come Primo Ministro. Certo, ha fatto un po' di confusione tra italiano e spagnolo, dicendo "puta", ma direi che si è fatto capire benissimo.
E' proprio vero che abbiamo una reputazione davvero pessima all'estero se anche un gruppo americano ci viene a dire queste cose, per di più a Milano, la patria di Berlusconi (almeno fino alla sconfitta della Moratti). Di certo, dopo i 70 euro del biglietto che fans e non solo hanno pagato di buon grado per ascoltarli dal livo, non avevano secondi fini.

Qui il video del fatidico momento:

Taylor Swift, "Speak Now"




(2010; Genere: Country Pop)

Caramella al miele. La splendida Taylor Swift ti condiziona già da prima di iniziare ad ascoltare le sue canzoni, coi suoi modi di fare umili e quel suo essere una perfetta Pop-Star senza per questo trasformarsi in una "Bad-Girl", come piace tanto ai giovani oggi, né in una demente caricatura. La guardi e ti sembra assolutamente perfetta, poi la senti cantare e capisci che perfetta non lo è. Ma la sua voce, che potrebbe essere la voce di chiunque, non è un ostacolo al suo successo: infatti "Speak Now", il suo ultimo lavoro, pubblicato a fine 2010, è l'album che ha venduto di più negli Stati Uniti dal 2005 a oggi. Un bel record.
Voglio confessarvi una cosa: quando mi sono trovata a recensire l'ultimo album di Lady Gaga, uscito solo da poche ore, per quanto sia fermamente convinta che la Germanotta sia una feccia del pop odierno, un'esaltata mistificatrice e priva di talento, avevo comunque grandi aspettative su "Born this Way". Pensavo che, soprattutto dopo tutta quella martellante pubblicità antecedente all'uscita del disco, la Gaga si sarebbe fatta in quattro per sfornare un album dignitoso e quantomeno interessante. A oggi, è uno degli album più brutti che abbia mai ascoltato. E ce ne sono. Con Taylor Swift mi è successo più o meno il contrario. Nel senso che non avevo grandi aspettative su di lei (avevo ascoltato distrattamente solo qualche singolo), pensavo fosse una delle solite super star americane che valgono solo per i soldi che fruttano. Starete pensando che ho dei pregiudizi; be', tutti ci facciamo, volontariamente o involontariamente, un'idea su qualcosa o qualcuno prima di entrarne direttamente a conoscenza. L'importante è essere liberi di avere una propria idea dopo, trascendendo le prime impressioni.

Così ho iniziato riascoltando "Mine", che apre il disco, pezzo orecchiabile e piacevole, un marchio di fabbrica, un po' alla "Love Story", come ce ne sono tanti nel disco ("Long Live" ad esempio). Ma per conquistarmi ci voleva qualcosa di più, così è subito spuntata "Spark Fly", grintoso brano pop-rock, mai pretenzioso. Sullo stesso stile ci sono anche "The Story of Us" e "Better than Revenge", che ricordano incredibilmente il sound tipico di Avril Lavigne.
La cosa che più sorprende ascoltando la Swift è che ti aspetteresti testi stupidi e infantili. Questo perché gli argomenti che tratta sono banali, certamente teen-oriented: una lettera di scuse a un ragazzo, lo sfogo per le critiche cattive di un blogger sulle sue capacità vocali, la storia d'amore di un'amica, un incontro da fiaba...eppure è il come lo fa che cambia tutto. E' molto giovane (21 anni) ma il suo songwriting è cristallino e onesto, diretto, comprensibile a tutti ma mai insipido e grossolano. Questo è lo scopo della musica pop. E la ragazza, che ha scritto da sola tutti i pezzi del cd e l'ha fatto bene, pare averlo capito. Le sonorità Country-Pop, cui la Swift si ispira (il suo modello è dichiaratamente Shaina Twain), si fanno sentire principalmente in due canzoni. La prima è proprio l'irriverente title track, "Speak Now" che, pur non essendo musicalmente niente di che, entra subito in testa senza essere fastidiosa. E poi vale la pena ascoltare la storia che ci racconta nel mentre della canzone. La seconda è una delle migliori dell'album, "Mean", dove appaiono anche i violini e la nostra suona il banjo. Ritmo accattivante su un testo mordace.
Ma "Mean" si gioca il titolo per migliore canzone del cd con "Enchanted", fiabesca e onirica ballata romantica, anche se altri brani molto gradevoli sono pure la suggestiva "Innocent", che sembra essere uno dei più amati dai fans, e "Haunted", in cui la biondina esplora tonalità più dark. Sulle altre ballate si sarebbe potuto lavorare di più: "Back from December", ultimo singolo, è carino ma non lascia traccia. Ancora più anonimo "Last Kiss". L'acustica "Never grow up" e "Dear John" sono ballate un po' pesanti, ma molto intense e con una buona melodia. L'impressione però è che entrambe, così come le già citate "Last Kiss" (http://www.youtube.com/watch?v=gFM1aHHUXJo) e "Long Live", per quanto carezzevoli e delicate, siano messe là come filler, per puro riempimento. Le tracce del disco sono in tutto 14, né troppe né poche. Solo che oramai le case discografiche fanno pressione affinché le canzoni per un cd siano più di 10 (numero medio negli album di una volta) e quindi i cantanti si ritrovano a registrare canzoni di riempimento al fine di raggiungere il numero. Probabilmente "Speak Now" avrebbe avuto più carattere se certi brani fossero stati condensati in un unicum, anche perché le sue canzoni durano in media 4 minuti che è tanto per un pezzo pop. Magari, così facendo, si sarebbe notato maggiormente l'intensità e la puntualità della Swift nel lavorarci su.

Nel complesso, "Speak Now" è un album Pop ottimo per quando si viaggia, quando si studia, quando ci si rilassa, quando si ha voglia di stare soli con se stessi. E' il diario della cantante, non crea né rivoluziona niente, ma come puro e semplice cd pop funziona alla grande.

Raising Girl consiglia l'ascolto di: "Enchanted".

"Speak Now", Taylor Swift: 7

Artisti simili a Taylor Swift: Carrie Underwood, Avril Lavigne.

"Every Teardrop Is A Waterfall" (singolo) Coldplay

ANTEPRIMA!

"Cari amici, stiamo per suonare in alcuni festival estivi, quindi è il momento giusto per pubblicare una nuova canzone": i Coldplay sono di parola. E' appena uscito il singolo che lancerà il loro prossimo album, in arrivo: "Every Teardrop is a Waterfall". Già al primo ascolto, si può intuire che il brano sarà il nuovo tormentone di quest'estate, tant'è che verrà anche suonato all' Heineken Jammin Festival il 9 giugno.
Il brano è molto diverso dai suoni dei primi album della band di Chris Martin e soci, diverso da "Parachutes" e "A Rush of Blood to the Head", ma anche dal più commerciale "X & Y". La svolta era iniziata già nel precedente disco, "Viva la Vida" (2008), non a caso prodotto da Brian Eno, responsabile altresì di aver introdotto nella sofisticatezza dei Coldplay sonorità più ardite ed elettroniche. Che sia un bene o un male non lo so, ma personalmente questo nuovissimo singolo mi sembra troppo semplicistico e rumoroso per un band che aveva sfornato singoli ben più sinceri e rappresentativi ("Yellow", "Trouble", "Speed of Sound"...)

La Emi ha provveduto immediatamente a far fuori la canzone da Youtube, che è comunque scaricabile da loro sito. Per ascoltarla vi rimando a questo link di Virgin Radio: http://www.virginradio.it/top/magazine/news/coldplay-nuovo-singolo

Ps: Se vi interessa sapere da dove i Coldplay hanno preso quel ritmo dancereccio, ascoltate qua: http://www.youtube.com/watch?v=CV87-38W5R0

AGGIORNAMENTO: Se vi interessa vedere il Video Clip Ufficiale di "Every Teardrop is a Waterfall" e leggere il testo, cliccate QUA!

giovedì 2 giugno 2011

Kerrang!: Metallica Band più influente degli ultimi 30 anni!


La nota rivista inglese Kerrang! ha chiesto ai suoi lettori di stilare una classifica decretando le dieci band più influenti degli ultimi 30 anni. Al primo posto compaiono i Metallica, il cui trash metal è stato certamente importante per il genere; il batterista Lars Urlich ha ringraziato dicendo: "Mi dà una sensazione di gran calore ma mi rende anche un po' confuso il fatto che "Kerrang!" abbia eletto i Metallica come il gruppo che più ha cambiato la vita".

Ma la classifica è tutta da analizzare e discutere:

1. Metallica
2. Green Day
3. Iron Maiden
4. Slipknot
5. My Chemical Romance
6. Linkin Park
7. Bullet for My Valentine
8. Blink 182
9. Ozzy Osbourne
10. Foo Fighters

Notato qualcosa di strano? Eh sì, sono tanti i grandi esclusi da questa classifica. Mancano i Nirvana, la cui influenza nel panorama musicale degli anni '90 ed odierno è certamente maggiore rispetto a quella dei fratelli Foo's. Mancano i Kyuss, considerati gli inventori dello Stoner, il che ha quindi dell'incredibile. Mancano coloro che hanno convogliato tutte le influenze funk, rapcore e crossover di gruppi anni '80 come Funkadelic e Faith No More in un'unica, grande corrente: i Red Hot Chili Peppers. Assenti eccellenti i Van Halen, ma anche i Guns N' Roses e gli Aerosmith. E come potrebbero esistere tantissimi gruppi e artisti pop-rock che ascoltiamo ogni giorno (ad esempio Muse e Coldplay, giusto per citare due tra i più noti), senza Radiohead, Queen e U2?

Di incongruenze ce ne sono tante in questa classifica. E, come tutte le classifiche, è impossibile non trovarci qualcosa di marcio ed erroneo. Ma la cosa è qui giustificabile, almeno in parte, per il semplice fatto che si tratta di un sondaggio a scopo commerciale: la domanda è stata posta ai lettori abituali della rivista e queste loro risposte saranno d'aiuto ai redattori quando saranno assaliti dal dubbio su chi intervistare tra Chester Bennington e Billie Joe Armstrong. Quindi arrabbiarsi è inutile.
Fa male alla salute.

Articoli Correlati: "Mirror Ball" (Def Leppard).

mercoledì 1 giugno 2011

Beady Eye. Nuovo Album 2012


I Beady Eye hanno fatto tanto parlare di sé negli ultimi tempi. Il perché è chiaro: i fratelli Gallagher, al loro ennesimo litigio, si sono separati definitivamente (o temporaneamente, chissà?) quindi fine degli Oasis. Ma il fratello minore, Liam, ha portato avanti i suoi progetti ribattezzando la, per così dire, "nuova" band come Beady Eye.

Il gruppo sta andando alla grande col primo album, "Different Gear, Still Speeding", da cui sono stati estratti quattro singoli; ricorderete certamente il tormentone "The Roller".
Ebbene, pare che Liam e soci siano già al lavoro su un nuovo album, previsto per il 2012; "abbiamo già iniziato, non faremo di fretta ma non stiamo perdendo tempo" ha infatti dichiarato Gallagher Junior all' Irish Times. Avrebbe terminato dicendo che il nuovo lavoro dei Beady Eye sarà presentato nell'estate 2012.

Il progetto pare ambizioso: "Sarà un album tosto, d'assalto! Siamo pronti a qualcosa di più grande e migliore. Conterrà grandi inni e melodie epiche". Staremo a vedere. Anzi, ad ascoltare. E aspettiamo anche il non meno interessante (anzi!) lavoro da solista del fratello fuggiasco, Noel, la cui uscita è prevista per l' autunno.